Stefano De Marco si è diplomato al Master in Multimedia nel 2010, dove è tornato tre anni dopo nelle vesti di docente. La materia? Un workshop sui video virali.
Stefano attualmente vive a Berlino con Niccolò Falsetti, l’altra metà di un’emergente e brillante coppia creativa, che in questi giorni ha presentato al master una nuova creatura, Zero production: un progetto di produzione di video virali, una palestra di scrittura, regia e post produzione, un laboratorio di passione disincantata, che loro descrivono con queste parole:
Zero perché il mondo è finito e non ce ne siamo accorti. Perché è finita la nostra fiducia nei confronti di qualsiasi istituzione. Zero perché i soldi sono finiti
Ma come realizzare video virali con scarse risorse economiche? Bastano animali e bambini per commuovere il pubblico? Basta l’effetto-sopresa, il wow, la violenza gratuita per attirare l’attenzione? Basta il sesso e il nonsense per ottenere più click?
I nostri master boys & girls si sono cimentati nella realizzazione di un breve virale. Avevano a disposizione meno di 8 ore. Con l’aiuto di Stefano e Niccolò e sotto la supervisione del tutor Filippo Principi, ogni spazio del master è stato valutato e ispezionato come set possibile per narrare storie credibili e incredibili.
Tra queste, sicuramente una delle più trasgressive è stato Elevator Blowjob, realizzato da Matteo Simonini, Jacopo Faitanini, Gabriele Masi e Francesca Guerrini.
Matteo ci ha raccontato la storia della sua realizzazione:
Il video è stato filmato con la camera frontale di un iPhone, realizzato tutto senza tagli all’interno dell’ascensore che utilizziamo ogni giorno qui alla Rai. La ripresa dall’alto simula una camera di video-sorveglianza enfatizzata dagli effetti night vision e timecode aggiunti in post produzione con After Effects.
Per il sound design tutti i suoni sono stati montati con Adobe Audition, alcuni catturati in presa diretta, altri estratti dal sito Free Sound, dove sono stati recuperati in particolare i rumori dell’ascensore che sale o scende.
Matteo, sorridendo, ci svela un segreto:
In realtà l’ascensore non si è mai mosso dal piano -1 (sede del master ndr). Siamo rimasti fermi per tutto il tempo… per evitare scandali.
Il risultato? Funziona solo se cliccate.