Intervista con Vincenzo Santalucia

Vincenzo Santalucia

Vincenzo Santalucia, graphic designer, illustratore e animatore, è stato art director in Giunti Labs e attualmente lavora presso Giunti Scuola.

E’ cofondatore di Balzo, multimedia publishing company che da pochissimi giorni ha lanciato FableScapes, un’applicazione per iPhone/iPod-touch concepita per essere uno strumento di ispirazione e supporto creativo nell’invenzione e narrazione di storie per bambini.

Vincenzo ha ricevuto il diploma del master durante l’edizione 2005-2006.

Qual è stato il tuo percorso professionale dal master fino a oggi?

Dopo qualche mese dal diploma, grazie alla rete del master, ho avuto la possibilità di lavorare come web designer, graphic developer e illustratore freelance.

Sempre attraverso la rete mmm sono approdato in Sago e da lì a Giunti Labs (ora eXact), dove ho fatto le prime esperienze progettuali importanti nel settore dell’e-learning.

Contemporaneamente in quell’anno ho frequentato un corso di animazione alla Scuola Internazionale di Comics, con l’obiettivo di completare la base della mia formazione tecnica di grafico. Gli anni successivi mi vedono in Giunti, prima come art director in Giunti Labs, dove ho curato il design di contenuti per l’e-learning per grandi aziende italiane e internazionali, e poi, da qualche mese, in Giunti Scuola, dove mi occupo principalmente di graphic design per il dipartimento digitale.

Uno dei tuoi ultimi progettti è FablesScapes, puoi raccontarci la sua storia?

FableScapes è nato dalle chiacchiere al caffè con il mio allora collega Stefano Bonaiuti. Stefano è un bravissimo sviluppatore freelance che da qualche tempo si stava cimentando con il mondo delle applicazioni su iPhone e simili; un giorno ha visto dei miei disegni e mi ha proposto di fare qualcosa insieme.

La prima cosa che abbiamo deciso è stata che si doveva trattare di un progetto relativamente piccolo, perché ci avremmo lavorato nel tempo libero e perchè avrebbe dovuto coinvolgerci in misura più o meno uguale in termini di effort.

La seconda e fondamentale decisione è stata quella di creare un prodotto di nicchia, visto che la grossa criticità del mercato delle apps è la visibilità.

L’idea di riproporre la versione multimediale dei trasferelli è venuta da Stefano, che ha un meraviglioso bambino di 4 anni. Da parte mia c’è stata da subito la volontà di realizzare qualcosa che mirasse a stimolare la creatività dei nostri piccoli utenti, e, perchè no, dei loro genitori. Abbiamo parlato delle potenzialità del target geek dads, della struttura narrativa del mito e del sistema dei personaggi di Vogler: era nato FableScapes!

Appena partiti abbiamo deciso che si sarebbe trattato di un prodotto di alta qualità, che avesse una grafica più curata della maggior parte delle apps in circolazione, e che desse  quella suggestione di artigianalità, di un prodotto multimediale fatto a mano.

Visto che il sound design non poteva essere da meno, abbiamo coinvolto nel progetto il mio compagno di master Dario Trovato, che si è occupato della parte audio nonché di tutti i video realizzati per promuovere l’app.

Quali sono i progetti a cui stai lavorando?

Attualmente FableScapes è in fase di lancio, per cui ci staremo dietro ancora per un pò, fra vari upgrade e promozione.

Abbiamo in cantiere una versione per iPad che, per maggiore risoluzione e RAM disponibile, permetterà alla nostra app di esprimere al meglio le proprie potenzialità.

Ci piacerebbe, in fase promozionale, organizzare un laboratorio di storytelling in collaborazione con un gruppo di animazione alla lettura e, se la versione 1.0 avrà un discreto successo, sicuramente realizzare nuovi scenari e implementare maggiori funzionalità.

In generale, mi affascina il mondo della applicazioni: la possibilità di dialogare direttamente con l’utente finale ed avere dei feedback precisi, capire dove sbagli e dove invece superi le aspettative.c

Ci sono tante idee su cui con i ragazzi di StreetSoft stiamo ragionando, FableScapes è solo il primo esperimento; incrociamo le dita e vediamo come va.

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