Intervista con Sara Paesani

Sara Paesani

Sara Paesani, digital compositor presso Spark Digital Entertainment in Roma, è la docente del corso di Video Compositing svolto durante la specializzazione in Video Post-production and Compositing del Master.

Negli ultimi anni Sara ha lavorato alla realizzazione degli effetti visivi di diversi film, Winx3D Magic Adventures di Igino Straffi presso Rainbow spa, Italians di Giovanni Veronesi presso Canecane srl, Tutta la vita davanti di Paolo Virzì presso Proxima srl, Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati e molti altri.

Quali sono gli argomenti trattati durante le lezioni?

Il corso intende dare le basi per la comprensione del compositing, ossia fornire gli strumenti conoscitivi e pratici necessari per integrare immagini provenienti da diverse fonti, dando l’illusione che tutto sia stato catturato in un momento unico. Attraverso le esercitazioni sul software di compositing, The Foundry NUKE, vengono affrontati i principali temi riguardanti l’integrazione 2D e 3D, matte extraction, color correction, rotoscoping, tracking e stabilizing, chromakey, multichannel layer, render pass…etc.

Il corso prevede anche un’analisi di quelle che sono le risorse online per l’aggiornamento professionale, lo studio di case history, vfxbreakdown e showreel, nonché il trasferimento di tutte le informazioni sul quadro lavorativo italiano e sulle più importanti società estere.

Il corso intende far interessare gli studenti a una disciplina nuova, permettere loro di inserirsi in post-produzione con la conoscenza base necessaria per poter essere operativi in breve tempo.

Quali sono le sperimentazioni e le tecniche più interessanti nell’ambito del video compositing oggi?

Sicuramente molti degli aspetti più innovativi nel compositing sono stati introdotti dallo stesso software NUKE, che ci permette di avere un vero spazio 3D nel quale lavorare, un 3D tracker interno al software, un tool di relight per aggiungere e controllare le luci del render 3D in compositing, la possibilità di lavorare la stereoscopia, un supporto per file multichannel come gli EXR, Camera Lens Distortion, una serie di plug-in (Ocula, Furnace…etc) che aiutano a curare nel dettaglio ogni aspetto del compositing; un’architettura ampia che ci permette di gestire il progetto sia con i nodi, sia attraverso Python e TCL scripting language, non ultima una stabilità e velocità del softwatre in produzione che ottimizza tutta la catena di montaggio di un effetto.

Quali sono i progetti a cui sta lavorando?

Attualmente con il team della Spark abbiamo realizzato gli effetti di un film italo/americano, The Butterfly Room, che ci ha visti impegnati nell’inserimento di fumi, sangue, acqua, set extention, chiavi di colore e molto altro. Io mi sono occupata di integrare gli elementi ricostruiti in 3D nella scena, per esempio dei liquidi che dissolvono nell’acqua, di creare la stessa acqua grazie all’uso di texture animate e mappe di displacement, di ricostruire l’architettura di una palazzina (set extention), di seguire tutti gli shot e coordinare gli operatori per rispettare i tempi di consegna e le revisioni con il regista. C’è una continua ricerca nel lavoro di post-produzione, bisogna confrontarsi sempre con software più sofisticati e tecniche nuove, ogni film ci propone una rosa di effetti diversi, dalla rimozione di cavi e antenne per ricostruzioni storiche, alla set extention di edifici, all’inserimento tramite tracking 3d di elementi estranei all’inquadratura, come l’aggiunta di cieli, fumi, pioggie o particelle di vario genere…in altre parole tutto può succedere.

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