Intervista con Antonio Sofia

Antonio Sofia, progettista di comunicazione presso l’ANSAS (ex Indire) a Firenze, si occupa da un anno e mezzo della strategia di comunicazione e informazione per il Riordino della scuola Secondaria Superiore. Tra poche settimane uscirà Il mare di spalle, il suo primo romanzo, edito da Autodafè edizioni.

Antonio ha ricevuto il diploma del Master durante l’edizione 2003-2004.

Qual è stato il tuo percorso professionale dal master fino a oggi?

Se consideriamo lo stage parte integrante del Master non è che io mi sia spostato molto. Il 30 agosto del 2004 feci un colloquio per lo stage presso l’Indire, nell’ufficio comunicazione. Da allora mi sono occupato di redazione, redazione multimediale, sceneggiatura, produzione e postproduzione video, content design, strategie di comunicazione e project management. Scenari nazionali e internazionali. Una crescita costante di responsabilità, un affinamento progressivo delle competenze, una stasi mortuaria negli aumenti di stipendio: ma vista la situazione del mercato lavorativo, non posso che esser soddisfatto della continuità e della coerenza nell’impiego, precario a tempo indeterminato, decentemente retribuito (non sono ironico o forse sì).

Hai lavorato a numerosi progetti, puoi raccontarci la storia di quello che ritieni più importante?

Ok, la domanda mi inquieta. Importante, eh? Importante per me è lavorare su qualsiasi progetto collaborando nella produzione o coordinando il processo affinché ogni professionalità coinvolta si senta valorizzata per la propria competenza. Credo sia fondamentale che negli anni, con l’esperienza, si migliori soprattutto nel Design dello stare al mondo e, nello specifico, si persegua incessantemente un miglioramento delle prassi lavorative e quindi della qualità dei prodotti. Non sono un fautore dei flussi e delle procedure: bensì credo sia fondamentale conoscere le peculiarità di ciascun attore coinvolto nel processo affinché sia in condizione di contribuire al meglio, felice di farlo, o danneggiare al minimo, se è poco motivato a prescindere. Importante è tornare a casa la sera, che tutto il gruppo di lavoro torni a casa, senza maledire la giornata. Detto questo, mi occupo da un anno e mezzo della comunicazione del Riordino della scuola Secondaria Superiore. La sua storia è chiaramente delicata per ragioni politiche che non sto qui a spiegare.

Quali sono i progetti a cui stai lavorando?

Ecco, come dicevo poc’anzi, la comunicazione del Riordino è uno dei versanti su cui sono maggiormente impegnato: consiste di una strategia complessa e articolata in molteplici progetti e chiaramente comporta i rischi e le difficoltà conseguenti all’enorme esposizione e alla delicatezza della materia in oggetto.

Mi diverto di più col mio secondo lavoro: scrivere. Secondo lavoro perché avviene di notte, da sempre, dopo l’altro. Archiviati anni di private sperimentazioni, pubblicherò prossimamente il mio primo romanzo di narrativa, Il mare di spalle, per i tipi della giovane ma promettente Autodafè Edizioni. L’uscita è prevista per fine maggio e sul mio sito personale è già possibile prenotarne una copia. Spero che possa significare qualcosa per chi vorrà leggerlo: è un lavoro che nasce dal ricordo della morte ingiustificabile di Michele Fazio, un ragazzino ucciso a Bari nel 2001, vittima innocente di un proiettile mafioso.

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