Intervista con Lelio Camilleri

Lelio Camilleri

Sin dalla prima edizione del Master Lelio Camilleri è docente del corso di Musica digitale, nonchè da anni professore ordinario di Musica Elettronica al Conservatorio di Musica G. B. Martini di Bologna. Lo abbiamo incontrato per una breve intervista sul suo corso e sul tema della musica in ambito digitale.

Quali sono gli argomenti che tratta durante le lezioni?

Nel corso Musica Digitale vengono prese in esame tutte le applicazioni del sonoro nei vari contesti sia esclusivamente sonori che multimediali. Il punto di partenza sono le esperienze storiche della musica elettroacustica che, pur sembrando lontane e tecnologicamente obsolete, hanno creato e sviluppato i concetti e le modalità di base che poi sono state ampliate e contestualizzate nei vari linguaggi musicali e audiovisivi. Nel corso vengono analizzati tutti gli aspetti che riguardano il rapporto suono e immagine nei differenti contesti, dal film al web. Uno degli aspetti centrali del corso è far acquisire la consapevolezza di quanto il suono sia importante a livello informativo, emotivo e comunicativo.

Qual è lo stato dell’arte della musica in ambito digitale oggigiorno?

E’ molto difficile definire lo state dell’arte della musica digitale proprio perché una tale definizione copre una vasto ambito di linguaggi musicali, alcuni molto diversi fra loro. Posso dire che per quanto riguarda la musica elettroacustica, la direzione attuale è quella di una sempre maggiore esplorazione dei materiali sonori e un’attenzione alla spazializzazione, sia a livello compositivo che esecutivo. Esiste anche una sempre più marcata direzione verso l’impiego di elettronica dal vivo, sia insieme a gruppi strumentali di vario genere che con soli strumenti elettronici, all’interno di musiche che privilegiano la scrittura musicale o l’improvvisazione. C’è sicuramente un altro importante aspetto ed è una maggiore consapevolezza che si sta diffondendo nell’impiego del sonoro (digitale ovviamente), funzionale alla fruizione di spazi o oggetti quotidiani.

Quali sono i progetti a cui sta lavorando?

Il mio lavoro, oltre all’insegnamento, è suddiviso fra la riflessione teorico-analitica riguardante la musica elettroacustica e i linguaggi audiovisivi e la composizione. Per quanto riguarda quest’ultima ho terminato, prima dell’estate, una composizione elettroacustica multicanale, commissionata dal Groupe des Recherches Musicales di Parigi ed eseguita a giugno nella loro serie di concerti. Nel lavoro teorico sto completando due articoli, uno su Visage di Luciano Berio e uno sul sonoro nel film Blade Runner. Ho appena finito un articolo sull’impiego dello spazio e del suono nei dischi di rock progressivo per un numero speciale della rivista Popular Music che uscirà nel 2010. Sto anche completando un libro sulle esperienze storiche della musica elettroacustica che dovrebbe uscire l’anno prossimo.

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