Una visita presso RAI Screenings in Florence 2013 – parte 2

Studenti del Master in Multimedia con l'attore Marco Giallini. Foto di Antonio Avella.

Gli allievi e le allieve del master sul set con produttori, registi e sceneggiatori per cercare di capire se oggi lo star system sia da promuovere o da reinventare.

Se ne discute agli Screenings Rai, questa volta al Teatro del Sale in via dei Macci a Firenze, in un convegno informale chiamato Chiacchiere da Set. Ci si interroga sul realismo del parla come mangi, del produrre ancora italiano, del made in Italy tra immaginario e industria. Paolo De Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, mette in guardia dai rischi che il cinema corre quando insegue la tv.

Chi di tv ferisce, di tv perisce. Perché pagare il biglietto al cinema se puoi vedere la stessa storia in tv?

Un momento di dibattito a Screening in Florence. Foto di Antonio Avella.

Marino Sinibaldi, direttore di Radio 3, focalizza l’attenzione sulla creazione dei contenuti intervistando alcuni sceneggiatori. Internet, gli smartphone, le chat influenzano la scrittura e la fruizione dei contenuti? Quando e come si scrive? Per lo sceneggiatore Fabio Bonifacci no. “Scrivo – afferma con disarmante ironia – perché mi annoio. La noia o qualcosa che mi disturba, mi dà l’impulso a scrivere. Oppure un trauma. Il mio terreno più fertile è una grigia città di periferia”. Lo scrittore Diego De Silva rincara la dose: “Il nostro lavoro richiede solitudine. Se sono allegro esco di casa, non butto giù una riga”. Quale rapporto tra cinema e letteratura?

Quando leggiamo un romanzo costruiamo nell’immaginario i nostri personaggi in maniera indefinita, come se fossimo miopi e non avessimo gli occhiali. Li vediamo sfocati eppure ci affezioniamo a loro. Al cinema è diverso, è tutto sullo schermo e la storia lascia poco spazio all’interpretazione personale.

Studenti del Master in Multimedia con l'attore Claudio Bisio. Foto di Antonio Avella.

Ma come arrivano le idee giuste agli sceneggiatori? Per Federica Pontremoli in questo processo c’è addirittura del soprannaturale. “Le idee hanno qualcosa di magico, è un momento creativo che ci trascende e io personalmente vivo in attesa di qualcosa dall’alto che potrebbe anche non arrivare mai, quindi attendo con terrore” afferma sorridendo. “Quando scriviamo dobbiamo pensare che i nostri spettatori vedranno il film tra due-tre anni. Questo ritardo affina l’intuizione, la preveggenza…”. Parola della sceneggiatrice di Habemus Papam (2011).

Ludovica Rampoldi mette sul tavolo alcune criticità:

Spesso i film non nascono da storie rilevanti ma da altre dinamiche che costituiscono la ragione della disaffezione del pubblico al cinema. Penso a produzioni che devono per forza ripartire, a registi che non lavorano da tempo… ci vorrebbe invece un mercato delle idee, delle storie.

Studente del Master in Multimedia con l'attrice Cristiana Capotondi. Foto di Antonio Avella.

Spazio ai registi, anche loro vittime di una crisi: culturale per Ferzan Ozpetek, economica per Leonardo Pieraccioni.”L’Italia potrebbe campare di arte e cultura, ma nessun politico parla di cinema, teatro, musei. In Italia la crisi economica è molto forte, ma è più grave quella culturale. Bisogna cambiare dappertutto”, affonda Ozpetek, che ha raccontato alcuni aneddoti. “Durante le riprese di Un giorno perfetto alle 18, per le strade di Roma, uno mi ha detto “andate a lavorare’’, come se fossimo dei fannulloni. Mi ero alzato alle 5… Per Magnifica presenza abbiamo dovuto girare una scena bloccando il traffico, stava andando tutto benissimo. Un automobilista è passato suonando il clacson per disturbarci… Non c’è rispetto per il lavoro intellettuale”.

Per Pieraccioni:

non va l’economia e di conseguenza non va il cinema. Ora c’è una crisi generale, è un periodo di vacche magrissime e questo ci costringe ad essere più attenti.

Studenti del Master in Multimedia con Leonardo PIeraccioni e Vincenzo Mollica. Foto di Antonio Avella.

Il futuro non sembra impensierire Luigi De Siervo, direttore commerciale Rai, che traccia un bilancio positivo degli Screenings di quest’anno per i risultati conseguiti. “Quest’anno a Firenze sono arrivati 70 buyers provenienti da tutto il mondo in rappresentanza dei principali broadcasters internazionali come FranceTV, Zdf (Germania), Tve (Spagna), Hbo (Usa e Latin America), Nhk (Giappone), Sbs (Australia), Mhz (Usa), Criterion (Usa) che hanno accolto l’invito a Firenze per visionare la nuova offerta delle fiction televisive Rai. Un appuntamento che contribuisce al 30% del budget annuo delle vendite internazionali Rai con oltre 1 milione di euro di vendite concluse e 600mila euro di trattative aperte. L’edizione del 2013 migliora del 20% il fatturato dell’edizione precedente aumentando la diffusione della fiction e del cinema italiano nel mondo”.

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