Un creative coder tra web radio emozionali e mobile social network

Paolo Corti

Appassionato di musica e codice, Paolo Corti si è diplomato all’edizione 2012/13 del Master MM. Dopo uno stage in StereoMood, si è lanciato nella realizzazione di alcuni  progetti personali sul mondo dei social network per dispositivi mobili. Lo abbiamo intervistato.

Ciao Paolo, ti puoi presentare e raccontare il tuo percorso dalla laurea fino al Master?

Ho 25 anni, sono nato e cresciuto a Bergamo, sin da piccolo ho sempre avuto le mani su mouse e tastiera, e questa passione mi ha sempre accompagnato. Attualmente sto lavorando come backend developer per la startup musicale Stereomood e continuo a studiare per diventare un vero developer.

Il mio percorso di studi è stato una continua evoluzione, non senza rompicapi e stravolgimenti. Finito il liceo scientifico la mia passione per la musica elettronica e il computer mi hanno portato a scegliere di intraprendere la carriera di sound designer, convintissimo che sarebbe stata la mia strada. Così mi sono iscritto al conservatorio G.Verdi di Como dove ho frequentato l’indirizzo Musica Elettronica e Tecnologie del suono. Durante il triennio però le mie preferenze a livello di corsi e i miei interessi erano spesso rivolti a materie più informatiche e alla sperimentazione con software come Max/MSP o Processing, oppure a creare installazioni sonore con sensori e microcontrollori. Senza accorgermene più passava il tempo è più stavo intraprendendo la carriera del creative coder che quella del sound designer.

Terminato il percorso in conservatorio mi sono cimentato con alcune installazioni multimediali, ma sentivo sempre più il bisogno di padroneggiare meglio le basi della programmazione per riuscire a fare quello che avevo in testa. Così sono arrivato al Master, con la convinzione che alla fine di quest’anno sarei diventato un vero creative coder, e invece ora sono un web developer. Insomma una sorpresa dopo l’altra.

Hai svolto lo stage del Master MM presso la sede di Stereomood di Roma, puoi descrivere la tua esperienza?

L’esperienza di stage presso Stereomood è stata davvero importante per il mio percorso formativo e professionale. Per prima cosa ho potuto lavorare su un progetto web importante, non solo per la sua diffusione, e complesso a livello di architettura dell’applicazione, imparando sia le metodologie di gestione che scontrandomi con le problematiche del caso. Ma ho imparato tante cose non solo dal punto di vista lavorativo.

Il quartier generale di Stereomood a Roma.

E’ stato molto interessante essere catapultati in una realtà start-up, dove grandi cose vengono fatte da team ridotti, e respirare l’aria di entusiasmo. Penso che a livello personale questa esperienza mi sia servita anche per comprendere gli aspetti positivi del creare qualcosa di nuovo, di tuo, e capire quante difficoltà  si incontrano nel cercare di svilupparla e farla crescere.

Quali sono gli strumenti e i software che utilizzi quotidianamente nel tuo lavoro?

Durante la mia giornata di lavoro utilizzo principalmente 3 strumenti: un buon ambiente di sviluppo, nel mio caso Sublime Text 2, un sistema di versioning e un client FTP come Filezilla. Ma la cosa che reputo essenziale è Google, il vero strumento fondamentale per ogni developer: spesso una buona ricerca trova la pagina giusta di Stackoverflow, che in un attimo può risolvere quelle situazioni da mani nei capelli per ore davanti al monitor.

Un altro aspetto che ritengo molto importante attualmente nel mondo della programmazione è rimanere aggiornati e conoscere il piu possibile tutti gli strumenti a disposizione sul mercato: per questo motivo sto usando molto Twitter come aggregatore di feed e news. Il mondo della programmazione viaggia a ritmi serrati, continui aggiornamenti, nuove release, nuove funzionalità, nuovi framework: insomma non si finisce mai di studiare e imparare.

Quali sono i progetti a cui stai lavorando ora e quali sono i tuoi prossimi passi per il futuro?

In questo periodo sto continuando a studiare nuove cose, soprattutto mi sto concentrando su Node.js, un framework che trasforma il Javascript in un linguaggio server-side. Oltre a questi piccoli test sto portando avanti lo sviluppo di Ollie, il progetto nato al master insieme a Giacomo Bianchi e Lorenzo Baldini, un social network che vuole fare incontrare gli utenti che si trovano nella stessa area geografica e che hanno interessi simili proponendo dei luoghi generati in tempo reale legati ai loro interessi.

Inoltre sempre con Giacomo e un amico d’infanzia stiamo lavorando ad un nuovo progetto chiamato Hoop, un’evoluzione di Ollie in un social network molto più complesso e strutturato, che con il passare dei giorni diventa sempre più una realtà . Speriamo che possa nascere qualcosa di importante dalla nostra idea, ovviamente sarete i primi ad essere aggiornati. Per il futuro non ho piani, voglio solo imparare il più possibile e scrivere tanto codice :).

 

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