Intervista con Michele Marini

Michele Marini

Michele Marini, 3d artist e developer presso Square del gruppo Blue Gold di Milano, è il docente del corso di Maya II, svolto durante il periodo di specializzazione in Video post-production.

Quali sono gli argomenti trattati durante le lezioni?

Il corso fornisce agli studenti una panoramica degli strumenti utilizzati per creare oggetti fotorealistici tridimensionali e illuminare una scena in Autodesk Maya. Le lezioni si svolgono essenzialmente in laboratorio con una parte teorica iniziale che introduce concetti base quali le caratterismtiche dei materiali reali vs sintetici e dei fenomeni di interazione della luce con la materia. Attraverso lo studio di scene semplici si affrontano temi che vanno dalla scelta del materiale all’interazione dei vari oggetti nella scena, al corretto uso delle luci, delle ombre esaminando le problematiche che si presentano via via quando si calcola il render di una scena e le scelte di ottimizzazione da fare in rapporto alle risorse e al tempo a disposizione.

Qual è lo scenario attuale del mercato 3D e come vi si colloca Maya?

Lo scenario attuale risulta particolarmente propizio per il 3D ed il mercato dei prodotti ad esso collegato. Negli ultimi anni accanto ai lungometraggi full CG di animazione tipo Pixar che hanno fatto da apripista, si è assistito all’utilizzo di shot completamente realizzati in CG anche in film girati live. Con Avatar nel 2009, James Cameron ha ricreato un intero mondo fotorealistico e assolutamente credibile dove per la prima volta personaggi 3D, antica chimera della computer grafica, recitano come attori reali grazie agli sviluppi delle tecnologie di motion capture.

Quello che oggi il 3D rende possibile è far si che lo spettatore sia portato ad accettare la sospensione del dubbio senza quasi rendersene conto. L’illusione è talmente credibile da suscitare di nuovo meraviglia autentica. Infatti, il venir meno dei vincoli realizzativi (creazione di set, personaggi o quant’altro) permette di dare carta bianca a chi si occupa del concept creativo. Le società come Weta Digital, che assoldano operatori 3D da tutto il mondo, sono partner ideale per registi che abbiano voglia di osare e di portare sullo schermo progetti con un immaginario visionario.

Alle produzioni cinematografiche si affianca il mercato dei giochi per console che attira capitali ed investimenti non meno importanti e dove i software 3D come Maya o Max sono strumenti di lavoro indispensabili.

Maya, da sempre, è il software di riferimento per i grandi studi perchè la sua architettura aperta e il suo linguaggio interno permettono un alto grado di customizzazione: e’ una struttura sulla quale si innestano i programmi sviluppati in-house. E’ auspicabile che Maya, assieme a XSI e Max e agli altri software 3D possano convergere almeno su un terreno comune, ovvero l’interfaccia e la modalità di utilizzo così da uniformare l’operatività di coloro che lavorano con questi strumenti.

Il settore 3D è ormai maturo e si assiste, come in altri campi, alla delocalizzazione di grosse produzioni in paesi emergenti più competitivi in termini di costi. E’ anche vero che il mercato è molto vario e si va dagli effetti speciali per il cinema all’home entertainment fino ad arrivare ai nuovi contenuti 3D per il web.

Recentemente con l’avvento del cinema stereoscopico e l’arrivo dei prodotti consumer dedicati all’intrattenimento 3D nelle famiglie ad esempio c’è grande richiesta di contenuti stereoscopici: in questo senso la sfida per le società del settore e per chi ci lavora è quella di cogliere questo momento e stare al passo con l’evoluzione della tecnologia e del mercato.

Quali sono i progetti a cui sta lavorando?

In questo periodo, oltre alle normali lavorazioni per spot pubblicitari abbiamo realizzato un filmato per una marchio di moda che e’ stato proiettato durante la settimana della moda. Il filmato arricchiva la facciata dell’edificio della maison milanese con contributi tridimensionali che sembravano modificare l’architettura esistente ed erano sottolineati da giochi di luce. L’aspetto più interessante della lavorazione è stato senza dubbio riuscire a far coincidere il filmato realizzato da noi con la struttura fisica esistente in modo da creare l’illusione. In lavorazione c’è un filmato promozionale di un canale collegato a MSN dedicato al lusso e ultimamente abbiamo cominciato a lavorare su spot pubblicitari in stereoscopia da trasmettere nelle sale cinematografiche dotate di proiettori 3D.

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