Fabio Sonnati, consulente ed Adobe Community Professional, è il docente del corso Multi user web applications, svolto durante il periodo di specializzazione Interactive Environments del Master.
Quali sono gli argomenti trattati durante le lezioni?
Durante il corso tratteremo vari argomenti apparentemente distanti tra loro, ma che i discenti scopriranno essere invece fortemente correlati: parleremo del concetto di streaming, delle tecniche di compressione audio e video, degli strumenti di comunicazione multimediale per il web, di modalità di erogazione video, protezione dei contenuti e ancora di collaborazione real time e più in generare di applicazioni web che coinvolgono più utenti in una comunicazione multimediale interattiva. In questo scenario, il semplice streaming video, si configura come una semplificazione del paradigma molto più complesso della multi user application.
La prima parte avrà un taglio più teorico ed introduttivo in cui parleremo anche di quello che il mercato offre in termini di tecnologie per ottenere i nostri scopi, mentre nella seconda andremo a creare piccole applicazioni multi-user usando Flash e Flash Media Server.
Qual è lo stato dell’arte delle tecnologie multi user e dello streaming video ?
Indubbiamente la tecnologia che meglio incarna i nostri obiettivi è quella fornita del Flash Media Server di Adobe. Questo flessibile strumento permette ormai dal 2003 di creare complesse applicazioni di comunicazione real time audio-video-dati fra un numero arbitrario di utenti. Non si tratta di una tecnologia semplice, nè di prezzo molto abbordabile, ma l’enorme flessibilità e potenzialità, unitamente alla disponibilità di cloni compatibili (RED5 e Wowza Media Server) e molto più accessibili, rendono la tecnologia di base (RTMP) la migliore scelta per lo streaming interattivo o le applicazioni multi-user.
Ultimamente anche Silverlight sta acquisendo forte consenso e sicuramente rivestirà un ruolo da protagonista nei prossimi anni. In questo caso però la componente multi user viene fortemente ridimensionata mentre rimangono estremamente interessanti le funzionalità di streaming.
Quali sono i progetti a cui sta lavorando?
In generale c’è molto interesse a massimizzare la QoS (Quality of Service) nello streaming video e contemporaneamente contenere i costi di erogazione, che nel modello di streaming unicast sono elevati. Di conseguenza mi sto occupando per vari clienti di ottimizzazione della compressione video H.264 e della tecnologia di presentazione (player video). Questo sia per il mondo desktop che per il mobile (Android in primis). Altri progetti riguardano invece l’utilizzo delle tecnologie di comunicazione p2p (supportate da la prossima release del FMS) per creare strumenti di social networking legati al video.